iran
Iran è giallo zafferano. Lo zafferano è dappertutto in Iran, colora il riso che accompagna tutti i piatti, colora lo zucchero cristallizzato sui bastoncini per il tè, colora le bevande e lascia dappertutto l’inconfondibile aroma di questa meraviglia più preziosa dell’oro. E il giallo zafferano è un colore così caldo e gioioso, da rappresentare per me perfettamente la sensazione di ospitalità, calore umano e gioiosa attenzione agli altri che ha lasciato questo viaggio in ogni singolo ricordo.

28 Ottobre - 5 Novembre 2017
Iran, inaspettata meraviglia
TEHERAN
ESFAHAN

YAZD

SHIRAZ
Viaggio con Giulia, Davide, Valerio, Valentina, Nietta e Maria.
Come penso quasi tutti i viaggiatori, non sono mai stata in grado di stilare una classifica precisa dei miei viaggi. Poi però sono andata in Iran e da allora non ho dubbi: il primo posto è inaspettatamente quanto saldamente occupato da questo paese meraviglioso, dalle bellezze naturalistiche e architettoniche indiscutibili e dal popolo più straordinariamente ospitale che abbia mai incontrato.
Tutto questo ha una valenza ancora più forte considerando la continua propaganda tinta di estremismo e pericolo che ne viene fatta. Con questo non voglio affermare che determinate problematiche legate alla rigida applicazione della legge coranica siano assenti (vedi Info pratiche per organizzare un viaggio in Iran per approfondimenti specifici), ma semplicemente c’è molto oltre e molto di più bello di quanto mai avessi potuto pensare.
Per le note sanzioni che sono state imposte all’Iran a partire dagli anni Ottanta, il paese è di fatto cresciuto isolato dal resto del mondo su molti aspetti: è ad esempio fuori dal sistema di pagamenti internazionali, per cui nessuna carta di credito o bancomat funziona. Anche a livello turistico, l’Iran non è coinvolto in molti circuiti affermatisi dappertutto, per cui è ad esempio molto difficile trovare gli alberghi su sistemi come Booking. Questo limite può rendere l’Iran una meta apparentemente di difficile organizzazione, soprattutto nella fase pre-partenza: è complicato prenotare gli alberghi, bisogna prevedere quanti contanti saranno necessari e viaggiare con parecchi soldi addosso, non si trovano molte informazioni o recensioni…
Tuttavia, è in realtà sufficiente avere un primo contatto e una sim con internet, per risolvere qualunque problema. WhatsApp è infatti diffusissimo e molto utilizzato internamente come rete di lavoro oltre che di contatto. Scoprirete che è veramente facile e veloce ingaggiare una guida per una giornata, trovare un autista e immagino anche un albergo (noi li avevamo prenotati tutti prima). Gli iraniani non solo aiutano veramente tanto i turisti, ma ci è parso che si aiutino anche molto fra di loro, mettendo in contatto i viaggiatori con chi potenzialmente può avere un lavoro.
Anche dal gruppo Facebook “Travel in Iran” avevamo ricevuto tantissime offerte di guide, ospitalità… una guesthouse l’abbiamo trovata così (dall'Italia però, in Iran di nostri telefoni facebook non funzionava)!
Nonostante il mio entusiasmo, l’Iran non è ovviamente, un paese idilliaco. I problemi sociali sono molti e le tensioni interne permangono dopo molti anni dalla rivoluzione di Khomeini. Il governo è molto rigido nell'applicazione della legge coranica, il velo per le donne (anche turiste) è obbligatorio, l’alcool proibito, l’omosessualità non accettata, la censura presente nel limitare le forme di dissenso in ambiti quali i social network (ad esempio facebook non funziona) e le forme di comunicazione/intrattenimento (cinema, musica, letteratura..) La disoccupazione è un problema sociale e l’inasprirsi delle sanzioni dall'amministrazione Trump sicuramente rende la situazione economica più difficile. Non è facile sentire le persone lamentarsi esplicitamente o duramente contro il governo, ma il malcontento per la situazione è palpabile.
Gli iraniani tentano continuamente e disperatamente di convincere chi si avventuri nella loro splendida terra che non sono ciò che l’America rappresenta di loro. Il mantra che viene ripetuto è che non sono terroristi e non sono arabi, ma persiani. Provengono da una civiltà antichissima e precedente al diffondersi della religione musulmana, di cui sono estremamente fieri. La loro lingua, il farsi, è di origine indo europea e molto diversa dall’arabo. Lo Zoroastrismo era diffuso in Iran prima dell’Islam e rimane ancora oggi una minoranza religiosa riconosciuta e rispettata, così come il Cristianesimo.
Per quanto riguarda il rapporto con gli Stati Uniti, la nostra impressione è che, nonostante tutto, a livello di popolazione non venga nutrito un sentimento particolarmente negativo nei loro confronti. Mi riferisco alla sensazione delle persone con cui abbiamo parlato, non alle relazioni internazionali di alto livello. Tuttavia la lettura dei fatti storici è molto lontana da quella americana. Un esempio molto forte ed esplicativo ci è stato dato a Teheran, durante la visita dell’ex ambasciata americana, ora “Museum-garden of Anti-Arrogance”, dove la crisi degli ostaggi del 1979-81 ci è stata raccontata da una prospettiva decisamente diversa dal solito. (Clicca su Teheran per un racconto dettagliato)
Con qualche riserva per i Sauditi, nei confronti di tutti gli altri paesi sembrano sempre molto bendisposti, tranne uno: Israele. Conviene non dire di esserci stati in aeroporto altrimenti non potrete entrare nel paese. A Shiraz siamo stati in un bellissimo ristorante dove su ogni tavolo veniva posta in mezzo la bandiera della nazionalità dei commensali. Mi hanno confermato che hanno veramente tutte le bandiere del mondo, tranne la stella blu di David. D'altronde, un cittadino israeliano non potrebbe mai cenare in Iran, gli è vietato l’ingresso nel paese.
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